I Paesi della Nato hanno discusso dell’invio di truppe in Groenlandia in risposta alla minaccia del Presidente americano, Donald Trump, di utilizzare l’esercito per prendere il controllo dell’isola danese. La notizia è riportata dal Telegraph, che cita fonti diplomatiche, secondo le quali la “Germania è stata tra le decine di alleati europei che si ritiene abbiano tenuto colloqui informali su cosa farebbero le truppe della NATO” qualora il Presidente degli Stati Uniti desse seguito alle sue minacce.
“Sono state sollevate persino domande sulla possibilità di invocare l’articolo 5, la clausola di mutua difesa dell’alleanza nordatlantica, in caso di invasione americana di uno Stato membro della NATO – aggiunge il quotidiano.
Subito dopo la sua rielezione, Trump ha ribadito che – “gli Stati Uniti d’America acquisiranno il controllo della regione autonoma della Danimarca anche ricorrendo se necessario alla forza,per ragioni legate alla “sicurezza nazionale“. “.
L’isola, per Trump, è un punto di riferimento fondamentale nell’Artico, dove ad Est Russia e Cina e India, protagoniste ciascuna di una stretta competizione economica e militare tra loro, sono presenti in maniera significativa. Il presidente ha recentemente inviato anche il proprio figlio, Donald junior, in Groenlandia per un viaggio esplorativo dell’attuale situazione economica, politica e militarenella regione.
La Danimarca ribadisce che” non è in vendita”, è il Primo Ministro del territorio autonomo, Mute Egede, ha affermato che – “Non si può evitare di considerare che se gli Stati Uniti vogliono parlare della Groenlandia devono parlare alla Groenlandia” – ha affermato in una conferenza stampa a Nuuk, sottolineando anche – “la preoccupazione della gente“, dopo che Trump nel recente passato non ha escluso l’impiego della forza militare per arrivare ai suoi scopi.
Da parte sua Erik Jensen, leader dei socialdemocratici di Siumut, nettamente favoriti al voto del prossimo 11 marzo, non ha escluso, tuttavia, che – “gli abitanti della Groenlandia potrebbero presto votare un referendum per dichiararsi indipendenti dalla Danimarca”.