La Giornata Mondiale dell’Orso Polare, celebrata ogni 27 febbraio, istituita dall’organizzazione Polar Bears International, sensibilizza sul rischio di estinzione dell’orso polare (Ursus maritimus). La causa è il riscaldamento globale che sta riducendo il ghiaccio marino, habitat cruciale per la caccia e la riproduzione degli orsi. Secondo il WWF attualmente, la popolazione mondiale è tra i 22.000 e i 31.000 esemplari, distribuiti in 19 sottopopolazioni nelle regioni artiche, ma la minaccia principale rimane lo scioglimento del ghiaccio, che limita l’accesso alle prede principali. La crescente attività umana nell’Artico, come l’estrazione di petrolio, aumenta il rischio di inquinamento.
Una nota positiva è sicuramente l’avvistamento di cuccioli di orso polare che escono dalle tane. Un segno di speranza documentato, per un decennio, attraverso telecamere remote nelle Svalbard (Norvegia) da alcuni scienziati di Polar Bears International, della San Diego Zoo Wildlife Alliance, del Norwegian Polar Institute e dell’University of Toronto Scarborough.
La ricerca, pubblicata sul ‘Journal of Wildlife Management’, è la prima a combinare collari satellitari e trappole fotografiche per studiare le tane degli orsi. Questa ricerca segna la prima combinazione di collari di localizzazione satellitare con trappole fotografiche remote per rispondere a domande sulla tana dell’orso polare. Gli esperti sottolineano che meno del 50% dei cuccioli sopravvive fino all’età adulta, rendendo la loro sopravvivenza cruciale per la conservazione della specie. La sopravvivenza della specie dipende anche e soprattutto dalla protezione delle femmine di orso durante la gravidanza, poiché i cambiamenti climatici complicano la riproduzione.
Senza azioni concrete per ridurre le emissioni di gas serra e proteggere l’Artico, si potrebbe rischiare l’estinzione degli orsi polari entro la fine del secolo. L’orso polare è altamente adattato all’ambiente artico, ha un eccellente olfatto, grandi abilità di nuotare per lunghe distanze, cerca di adattarsi a nuove fonti di cibo, ma la sua dieta alternativa non è sufficiente per garantire la sopravvivenza a lungo termine. Tuttavia, la continua riduzione del ghiaccio marino oltre a causare la loro diminuzione, può compromette la loro capacità di cacciare, mettendo a rischio la specie.
La protezione dell’orso polare rappresenta una sfida globale, che include riflessioni sul turismo e sulle emissioni, per preservare ecosistemi fragili e garantire la sopravvivenza della specie e in tutto l’Artico.