Dopo il primo seminario svoltosi lo scorso 10 febbraio, dedicato alla nuova fase nelle relazioni commerciali internazionali inaugurata da Trump, si è svolto anche il secondo incontro di approfondimento promosso dal Forum Politiche industriali del Partito Democratico con l’obiettivo di mettere a fuoco una seconda variabile fondamentale, la politica energetica.
All’incontro promosso dal Responsabile Politiche industriali del PD, Andrea Orlando, e dalla Responsabile Ambiente ed eurodeputata, Annalisa Corrado, si sono confrontati accademici, esperti del settore, esponenti dell’associazionismo e delle forze produttive.
La crisi della produzione industriale, sia a livello italiano sia a livello europeo, è segnata infatti innanzitutto da un problema abnorme di costo energetico. L’incontro ha provato a fare i conti con le modalità con cui ridurre i costi dell’energia e per questa via ridare competitività al nostro sistema industriale, ma senza arretrare dal punto di vista della sostenibilità e dunque dell’orizzonte strategico della transizione e della neutralità climatica.
Nei prossimi giorni verrà realizzato un secondo paper propedeutico alla definizione di una vera e propria piattaforma di analisi e di proposta programmatica sulle politiche industriali, da costruirsi con un percorso di ascolto dei soggetti protagonisti dello sviluppo del Paese.
Tra i temi affrontati: la transizione energetica e la decarbonizzazione, l’innovazione, la ricerca e sviluppo soprattutto nei settori tecnologici, elettronici e digitali in rapida crescita e ad alto valore aggiunto, gli investimenti nelle produzioni clean tech, il controllo della catena di fornitura delle materie prime critiche e dunque degli strumenti, come quelli indicati dal Clean Industrial Deal, per migliorare l’accesso al settore minerario e ridurre l’esposizione a fornitori inaffidabili; la necessità di lavorare sulla domanda a partire dagli appalti pubblici, il tema dei prezzi dell’energia (con proposte articolate a breve e medio-lungo termine), il ritardo nel processo di elettrificazione europeo nell’industria e nei trasporti, le comunità energetiche, i rapporti internazionali con l’Africa, la Cina, i grandi player dei settori; la strategia industriale per riportare in Italia e in Europa le filiere della transizione e la pianificazione e partecipazione dei territori per una migliore accettabilità delle nuove infrastrutture energetiche.
Nel suo intervento conclusivo Andrea Orlando ha sottolineato l’obiettivo della reindustrializzazione del Paese e dell’Europa. Nel sostegno al processo di transizione l’obiettivo è ricostruire un blocco sociale che sostenga il percorso e sia coinvolto negli effetti di crescita e sviluppo anche occupazionale degli investimenti industriali verso la transizione.
Le politiche industriali devono essere ricostruite anche in chiave sociale, riempiendo di contenuti e di risorse l’idea di una “transizione giusta” perché socialmente sostenibile.