Il cambiamento climatico “negato” da Trump

Esondazione – cambiamento climatico

Con l’elezione di Donald Trump e le sue posizioni poco inclini alle politiche ambientali, potrebbe esserci un’opportunità strategica per l’Europa, in uno scenario in cui gli Stati Uniti rischiano di rallentare la loro corsa verso la transizione ecologica.  Per l’Europa, questo contesto potrebbe essere di stimolo per l’innovazione e la ricerca di nuove tecnologie in settori chiave come le energie rinnovabili, l’economia circolare e le soluzioni basate sulla natura.

L’Europa potrebbe creare tecnologie avanzate da esportare a livello globale, rafforzando la sua influenza nel mercato internazionale.

Trump, da quanto ha dichiarato durante la campagna elettorale, punta a ripristinare un modello di sviluppo basato sull’indipendenza energetica e sui combustibili fossili e propone un ritorno alla produzione interna di petrolio e gas naturale. Il neo eletto Presidente Usa ha avuto un forte sostegno da parte delle industrie del carbone e del petrolio.

Trump, durante la passata campagna elettorale, ha più volte minimizzato la gravità del cambiamento climatico. Ha fatto campire che preferisce una politica che predilige la crescita economica rispetto alle preoccupazioni ecologiche. Il nuovo Presidente vorrebbe ridurre le restrizioni sulle emissioni e inoltre vorrebbe abolire alcune normative ambientali, introdotte durante l’amministrazione Obama.  Questo approccio ha il sostegno di alcune fasce industriali ma ci sono molte critiche da parte dei movimenti ambientalisti e della comunità scientifica.

Donald Trump  ha fatto trapelare che  la sua prima iniziativa di politica ambientale sarà quella di far uscire gli Usa dagli accordi di Parigi. Questa decisione di Trump rappresenta un enorme passo indietro per le politiche ambientali del pianeta.

Il Wall Street Journal ha scritto, sentendo dirigenti repubblicani vicini al Presidente eletto: “il provvedimento è già stato messo a punto ed è pronto per la firma il 20 gennaio, giorno del suo insediamento alla Casa Bianca”.  Inoltre Trump ha anche minacciato di uscire del tutto dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, l’Unfccc, quella che organizza le Cop. Vorrebbe dire che gli Usa non parteciperebbero non solo all’accordo di Parigi ma neppure ai negoziati futuri sul clima.

Gli accordi di Parigi sono stati un passo avanti fondamentale nella lotta al cambiamento climatico, sancendo un obiettivo fondamentale per l’umanità. Limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, rispetto alla fine del XIX secolo è un obiettivo decisivo: in ogni singolo mese di questo 2024 la media delle temperature lo ha sforato. Gli Stati Uniti posso essere trainanti in questa sfida, sia in positivo che in negativo.

Episodi come quello recente di Valencia non devono far desistere dalla lotta al cambiamento climatico, al contrario sono moniti ulteriori di quanto sia importante accelerare in questa direzione. Ci sono due direttrici di intervento da seguire: la strada della mitigazione dell’impronta ecologica; e l’adattamento al cambiamento climatico con prevenzione e gestione dei territori. Oltre ovviamente alle previsioni.

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