Agricoltura indoor, le nuove sfide della sostenibilità

I cetrioli si prestano bene alla coltivazione indoor, grazie alla loro crescita rapida e alla capacità di adattarsi ai sistemi idroponici

L’idea di coltivare cetrioli, cavoli e erbe aromatiche all’interno degli uffici ormai disabitati sta prendendo piede grazie ad alcune start-up, soprattutto dopo la pandemia di Covid-19. La crisi nelle forniture alimentari ha spinto alla ricerca di soluzioni locali, dando una spinta all’agricoltura indoor.

Uffici vuoti, edifici non più utilizzati e tetti vengono trasformati in piccole fattorie urbane per la coltivazione di cibi freschi. In alcune città, circa un ufficio su quattro è inutilizzato, anche a causa della migrazione interna dalle periferie verso i centri urbani e della crisi demografica. Questa tecnica non solo promuove la sostenibilità, ma crea anche opportunità economiche e sociali, stimolando la produzione locale di cibo e limitando l’impatto ambientale derivante dalle importazioni di alimenti.

E’ nata come risposta a sfide globali come l’urbanizzazione, il cambiamento climatico e la crescente necessità di garantire la sicurezza alimentare. L’agricoltura urbana oggi trova sempre più il supporto di amministrazioni locali, start-up innovative e gruppi di cittadini. Diverse città stanno implementando politiche per promuovere il verde urbano, riconoscendo il valore dell’agricoltura nelle aree metropolitane, non solo per migliorare la qualità della vita, ma anche per contrastare le isole di calore e favorire la biodiversità.

Le tecniche innovative impiegate nell’agricoltura urbana includono la coltivazione idroponica, ovvero la coltivazione in acqua arricchita di nutrienti, senza bisogno di terra; le serre verticali, che sfruttano lo spazio in altezza per aumentare la resa per metro quadrato, riducendo la necessità di terreno coltivabile; l’agricoltura aeroponica, cioè una tecnica avanzata in cui le radici delle piante sono sospese nell’aria e nebulizzate con una soluzione nutritiva, ottimizzando ulteriormente il consumo di risorse.

Tra varie verdure, i cetrioli sono quelli che si prestano molto bene a questo tipo di coltivazione grazie alla loro crescita rapida e alla loro capacità di adattarsi ai sistemi idroponici, che consentono di coltivare senza suolo, con un utilizzo ridotto di acqua e fertilizzanti.

Rispetto all’agricoltura tradizionale, quella indoor ha molti vantaggi. Grazie ai suoi sistemi idroponici e alle sue e efficienti tecniche di irrigazione, l’indoor utilizza il 90% in meno di acque, permette di coltivare piante in qualsiasi stagione, utilizza meno pesticidi e il risultato sarà sempre un prodotto buono, fresco e nutriente.

Le fattorie indoor attraverso il monitoraggio di temperatura, umidità e luce riescono a migliorare la rendita dei raccolti in termini di qualità e quantità. Grazie ai suoi metodi di coltivazione (ad esempio quelle verticali) consente di massimizzare l’uso dello spazio, producendo più cibo in aree più piccole. Inoltre le coltivazioni indoor non sono influenzate da eventi climatici estremi come siccità o tempeste, garantendo una maggiore sicurezza alimentare. Le piante coltivate in ambienti controllati tendono a essere più nutrienti e saporite perché possono essere raccolte al culmine della maturazione. Con questa pratica gli ambienti inutilizzati vengono riconvertiti in serre verticali ad alta tecnologia, ottimizzando l’uso dello spazio e dell’energia. 

Negli ultimi anni, l’agricoltura indoor ha avuto una rapida crescita, con previsioni di un mercato globale che raggiungerà 45,53 miliardi di dollari entro il 2029. Questo fenomeno è particolarmente evidente in Europa e Nord America, dove le start-up stanno investendo in tecnologie innovative come l’idroponica e l’aeroponica. Esempi significativi includono Planet Farms, che ha ricevuto 17,5 milioni di euro per espandere il suo impianto, e Agricooltur che ha ottenuto 5 milioni di euro per sviluppare sistemi aeroponici. Nel 2023, in Italia sono stati investiti oltre 238 milioni di euro in startup agrifoodtech, con un aumento del 53% rispetto all’anno precedente. Le prospettive per il futuro sono decisamente positive e sostenibili.

Avere una buona sinergia tra start-up e istituzioni, consentirà ai giovani, ai bambini e agli adulti di assumere consapevolezza del ciclo della vita delle piante, di avere una buona educazione all’agricoltura e di comprendere l’importanza della sostenibilità.

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