Con un passato difficile che ha segnato profondamente la sua adolescenza, Alex Spedicato, in arte Saraso, fa il suo debutto nella scena rap con il brano “Freestyle”, il primo capitolo di una storia di riscatto e speranza. Il videoclip, disponibile online su piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok, segna l’inizio di un percorso artistico e di vita nuovo per il 32enne originario di Carmiano, in provincia di Lecce.
La sua vita è cambiata radicalmente quando, a soli 19 anni, è stato condannato a 12 anni di carcere. Un periodo segnato da esperienze difficili, ma anche da una fondamentale trasformazione interiore. Un episodio in particolare, la sua evasione dal carcere di Forlì, lo portò sotto il regime speciale 14 bis, dove, lontano dal mondo esterno, scoprì la sua vera passione: il rap.
Durante il periodo di detenzione, Alex iniziò a scrivere i suoi primi testi, cercando di raccontare una realtà che viveva ogni giorno: quella del carcere, delle sue dure regole e della lotta per il riscatto. Attraverso la musica, Saraso ha trovato il modo di esprimere la sua verità, un’arte che lo ha accompagnato nel difficile cammino verso la libertà.
“Freestyle” non è solo una canzone, ma un urlo di denuncia, un messaggio per chi si sente intrappolato nelle proprie difficoltà, con l’invito a non mollare mai. Il brano e il videoclip sono un omaggio al percorso di riscatto di Saraso e un tentativo di ispirare chiunque si trovi a fronteggiare sfide difficili.
Con la sua musica, Saraso punta a sensibilizzare il pubblico sulla realtà del carcere e sul potere della musica come strumento di cambiamento. Il videoclip, visibile anche su YouTube, è il primo passo di un artista che vuole raccontare storie di vita vere, lontane dalle finzioni, ma piene di speranza. Un messaggio chiaro: se c’è un modo per rialzarsi, è attraverso l’autenticità e l’espressione di sé.
“Freestyle” è ora disponibile su Spotify e su tutte le principali piattaforme di streaming musicale. Saraso è pronto a farsi sentire e a lasciare il segno in una scena musicale che spesso fatica ad accogliere le storie di chi ha vissuto ai margini. La sua musica, come la sua vita, è un inno alla resilienza.