Quinta rivoluzione industriale

Transizione industriale 5.0

Il Governo ha in agenda ormai da mesi la Transizione 5.0 che è una revisione del piano di Transizione 4.0. Ovviamente la quinta rivoluzione industriale si avvale di tecnologie più evolute di quelle 4.0. La differenza sostanziale sta nel rapporto tra uomo e macchina. Per la quinta rivoluzione industriale l’attenzione, nei prossimi anni, per le imprese di piccole, medie e grandi dimensioni sarà focalizzata sulla collaborazione tra uomo e robot.

I punti cardine del rapporto Industria 5.0, presentato dalla Commissione Europea a gennaio 2021 sono: umanocentricità, sostenibilità e resilienza.Non si può assolutamente ignorare il fatto che nel linguaggio politico la nuova rivoluzione industriale è sinonimo anche di transizione green e digitalizzazione (già presenti nel concetto di industria 4.0 e che restano fondamentali per la gestione sostenibile delle risorse).

Perchè avvenga la rivoluzione industriale non basta utilizzare le tecnologie abilitanti, individuate dall’Europa, come materiali intelligenti e interazione uomo-macchina individualizzata. Le imprese devono sicuramente investire sforzi sul campo della gestione del personale e effettuare una revisione dei modelli di business.

É ormai chiaro che i principi ESG rimangono un punto di riferimento anche se in una nuova concezione. Oltre al rispetto della diversità e delle minoranze, le imprese dovranno garantire anche principi fondamentali come privacy, autonomia e dignità umana.

Si può concludere che la Transizione 5.0 non è tanto un passaggio a tecnologie più avanzate quanto una rivoluzione culturale.

In primo piano per le aziende c’è quindi l’attenzione su Società e sostenibilità. Questo impone alle aziende di assumersi delle importanti responsabilità in merito all’impatto del lavoro sulla società e sul pianeta.

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