Virus misterioso, cosa sappiamo

A child caught mpox gets treatment at a hospital in the Nyiragongo territory near Goma, North Kivu province, eastern Democratic Republic of the Congo (DRC), on August 15, 2024. The World Health Organization (WHO) declared Wednesday mpox a public health emergency of international concern (PHEIC), sounding the alarm over its potential for further international transmission. WHO’s declaration came after the Africa Centers for Disease Control and Prevention (Africa CDC) declared the ongoing mpox outbreak a public health emergency for the continent. Photo by Zanem Nety Zaidi/Xinhua/ABACAPRESS.COM

Sono stati segnalati un numero di casi “malaria grave” a Panzi, nella provincia di Kwango, nel sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo (RdC), dove si è diffuso di un focolaio di una malattia sconosciuta caratterizzata da sintomi di malessere generale simil influenzale e febbre, ha riferito il Ministero della Sanità della RdC, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa ufficiale del Paese africano, sul proprio account X.

“Per quanto riguarda la situazione a Panzi, si tratta di malaria grave che si manifesta sotto forma di una malattia grave respiratoria in una terra in cui la popolazione è già indebolita da uno stato di grave malnutrizione diffusa, soprattutto tra i minori.

Dal 24 ottobre sono stati segnalati 592 casi di questa malattia, con una mortalità del 6,2%”, si legge in una nota del ministero.

Una connessione quella tra malaria e virus misterioso già evidenziata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che aveva già fornito importanti indicazioni sulla presenza della malaria in 10 dei 12 campioni prelevati da pazienti colpiti dalla malattia X in Congo. Secondo l ‘ OMS l’80% dei casi esaminati è infatti risultato positivo all’infezione veicolata dalle zanzare nei test iniziali, che ha inviato sul posto un team per indagare sull’origine del virus.

I test sono in corso e si esplorano più ipotesi. Fino a quando non ci saranno i risultati dei test di laboratorio eseguiti, la causa non potrà essere chiarita e viene considerata non identificata, spiegano gli esperti. “L’Oms condividerà ulteriori informazioni sul lavoro in corso per identificare la malattia non appena disponibili“, assicurano dall’agenzia.

In Italia scatta l’allerta alta

L’Italia ha alzato il livello di attenzione sulla malattia di origine sconosciuta che ha portato ai decessi in Congo. Le Usmaf – gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del ministero della Salute, che si occupano del controllo sanitario sui passeggeri sono state allertate anche se non esistono voli diretti diretti o di provenienza dal Congo.

Maria Rosaria Campitiello, Capo del Dipartimento della Prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero della Salute, spiega in una nota che – “la sorveglianza è attiva e monitoriamo costantemente la situazione senza allarmismi, ma con la doverosa attenzione”. “Il ministero, in modo responsabile si è attivato in via cautelativa richiedendo agli uffici periferici Usmaf di assicurare la dovuta attenzione nelle attività di controllo a cui sono preposti“.

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