L’Alta Rappresentante dell’Ue Kaja Kallas ha dichiarato: “All’Unione Europea non serve un unico esercito, bensì 27 eserciti che siano in grado di lavorare insieme per difendere gli Stati dell’Unione, preferibilmente con alleati e partner, ma se necessario anche da soli”.
La Kallas avverte: “Non deve esserci alcun dubbio, in nessuno di noi sul fatto che dobbiamo spendere di più per prevenire la guerra ma dobbiamo anche spendere di più per prepararci per la guerra. Dobbiamo migliorare le nostre capacità, abbiamo bisogno di un’industria della difesa che produca quello di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo prepararci al peggio, ma dobbiamo vederla anche come una opportunità per sviluppare una base tecnologica più robusta in Europa”. L’Slta rappresentante aggiunge: “L’Ucraina è il fronte della difesa dell’Europa. Serve un sostegno maggiore e più rapido per Kiev, perché il solo linguaggio che la Russia comprende è quello della forza. E Mosca resterà una minaccia esistenziale finché continueremo a sottoinvestire nella nostra difesa”.
La Rappresentante Ue Kallas aggiunge: “La Russia non è invincibile. Il tempo non è dalla parte di Mosca, ma non è necessariamente dalla nostra parte, perché non stiamo facendo abbastanza. Stiamo lavorando al sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina e vediamo che l’economia russa inizia a soffrire, dato che Mosca non è riuscita a continuare il suo impegno in Siria per sostenere il regime di Bashar al Assad”.
Kallas sottolinea: “La Cina sta guardando attentamente la risposta transatlantica alla guerra. Dobbiamo essere sicuri che la lezione venga imparata: l’aggressione in politica estera non deve mai pagare”.
L’Alto Rappresentante Ue Kallas è stata a lungo Prima Ministra dell’Estonia, repubblica baltica che, nella sua lunga storia, ha subito l’occupazione sia dell’Impero russo che dell’Unione Sovietica. Sua nonna e sua madre vennero deportate in Siberia, perché componenti di una famiglia dell’élite patriottica estone.
Kallas conclude: “Per troppo tempo abbiamo offerto a Mosca alternative, sperando che scegliesse la cooperazione e la prosperità economica per il suo popolo, invece che fraudolente ambizioni imperiali. Invece, l’industria militare russa sforna carri armati, bombe plananti, proiettili da artiglieria in grandi quantità. In tre mesi possono produrre più armi e munizioni di quelle che noi possiamo produrre in un anno. E’ un Paese altamente militarizzato, che costituisce una minaccia esistenziale per noi. E stiamo esaurendo il tempo”,