Ungheria isolata dal resto dell’Europa

Il Presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, che ha impostato un metodo di lavoro molto diverso da quello del suo predecessore, il belga Charles Michel, che aveva abituato la ‘Bolla’ bruxellese a trattative interminabili e notti insonni alla costante ricerca del consenso a 27, a volte ottenuto mediante trovate curiose, come l’uscita di Viktor Orban dalla sala per un caffè.

Il socialista portoghese, un politico pragmatico, preferisce lasciare il lavoro di ‘drafting’, la redazione delle conclusioni, agli ambasciatori, dedicando le ore dei Consigli Europei alla discussione tra i leader sulla sostanza dei problemi.

Così, invece di infilarsi in una trattativa infinita con gli ungheresi per moderare il testo delle conclusioni sull’Ucraina, Costa ha deciso di separarle, in un allegato che gode del “deciso sostegno di 26 Paesi su 27”.

La nuova linea di Costa, dà per scontato il dissidio di Budapest dagli altri 26 sull’Ucraina, e depotenzia, anche mediaticamente, il potere negoziale dell’Ungheria: approvare conclusioni a 26 su Kiev sta rapidamente diventando il ‘new normal’ a Bruxelles, anche nei titoli dei giornali. Una prospettiva che non può non preoccupare Budapest, abituata da anni a sfruttare abilmente il potere di veto a Bruxelles per strappare concessioni.

Viktor Orban ha rivendicato che l’Ungheria “non ha mai avuto paura di nuotare controcorrente”. Ma la conferma dell’inquietudine magiara è arrivata, indirettamente, dalla discesa in sala stampa, a Consiglio Europeo in corso, del consigliere politico del primo ministro, Balazs Orban.

Per l’Alto funzionario, non è l’Ungheria ad essere isolata, ma è l’UE ad essere il posto più isolato del mondo, visto che ha rapporti complicati con Usa, Russia e Cina, al contrario di Budapest, che ha ottimi rapporti con tutti e tre.

Costa gli ha risposto, indirettamente, in conferenza stampa, facendo notare che – un conto è avere 13-14 Paesi contrari su 27, un altro è averne, come in questo caso, ventisei d’accordo e uno solo contrario.

Dobbiamo rispettarla – ha detto Costa – ma non possiamo rimanere bloccati perchè l’Ungheria ha un’idea diversa dagli altri. Bisogna “rispettare” Budapest “nel suo isolamento, ma rimane isolata” – ha aggiunto.

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