Trump e i suoi primi 100 giorni: la popolarità cala

A cento giorni dall’inizio del suo secondo mandato, Donald Trump si trova a fronteggiare una realtà meno entusiasmante di quanto sperasse: la sua popolarità è in calo e le sfide, sia interne sia esterne, si moltiplicano. Secondo i dati diffusi da Adnkronos, i sondaggi registrano un sensibile calo di consenso nei confronti del tycoon: se al momento dell’insediamento l’approvazione si attestava attorno al 48%, oggi sarebbe scesa al 42%.

Un trend che riflette le difficoltà incontrate dalla nuova amministrazione su più fronti. Trump ha iniziato il suo secondo mandato con grande slancio, forte di una vittoria che ha cementato il sostegno della sua base elettorale. Tuttavia, la scelta di alzare rapidamente i dazi contro la Cina e di irrigidire le posizioni su alcuni dossier internazionali ha sollevato preoccupazioni tra alleati storici e investitori.

In politica interna, le promesse di tagli fiscali e di deregulation si sono scontrate con una crescente pressione sociale su temi come sanità, diritti civili e gestione dell’immigrazione. Gli annunci di riforma su larga scala si sono finora tradotti in pochi risultati concreti, alimentando il malcontento anche tra gli elettori moderati. Il riaccendersi della guerra commerciale con Pechino ha avuto effetti immediati sull’economia americana.

Nonostante Trump continui a promettere che l’America “vincerà”, la realtà dei numeri — rallentamento delle esportazioni e aumento dei prezzi interni — sta erodendo la fiducia di una parte significativa dell’opinione pubblica. Secondo alcuni analisti, il Presidente sta puntando tutto sul rilancio dell’economia interna e sulla promessa di accordi commerciali “più equi”, ma il tempo stringe: le turbolenze sui mercati e le incertezze internazionali rischiano di pesare sul consenso in vista delle elezioni di midterm. Nonostante tutto, Trump mantiene uno zoccolo duro di sostenitori, specialmente negli stati tradizionalmente repubblicani.

Tuttavia, anche in questi territori cominciano a emergere segnali di insofferenza, soprattutto tra le fasce di popolazione più colpite dalle ricadute economiche delle politiche protezionistiche. Gli analisti avvertono: se il Presidente non riuscirà a tradurre le sue promesse in risultati tangibili nei prossimi mesi, potrebbe trovarsi a combattere non solo contro i Democratici, ma anche contro la disillusione interna al suo stesso partito.