Trump difende i dazi: “Non sarà facile, ma vinceremo”

Presidente Usa Donald Trump

“Non sarà facile, ma vinceremo”. Donald Trump, tra una partita di golf e un post su Truth, torna a difendere con fermezza la sua linea protezionista mentre i mercati globali crollano sotto il peso dei nuovi dazi. Entrati in vigore con una soglia minima del 10%, le tariffe variabili per Paese scatteranno dal 9 aprile, colpendo duramente le esportazioni di Cina, Unione europea, Regno Unito e Giappone.

Nel suo ultimo messaggio social, Trump ha definito la stretta “una rivoluzione economica storica”, minimizzando le reazioni dei mercati, nonostante Wall Street abbia bruciato oltre 5.000 miliardi di dollari in due giorni, segnando venerdì la peggior seduta dal 2020.

Mentre Trump raddoppia, Elon Musk – in collegamento con il congresso della Lega – ha lanciato un messaggio più conciliante: “Spero in una partnership più forte tra Usa ed Europa. È il consiglio che ho dato al presidente”, ha detto l’imprenditore, lasciando intendere che i dazi possano essere solo temporanei. La sua influenza, tuttavia, appare in calo, con il suo ruolo federale a capo del Doge sempre più in discussione.

Tensioni crescenti anche all’interno dell’amministrazione Trump. Secondo quanto riportato dalla giornalista Stephanie Ruhle di Msnbc, il segretario al Tesoro Scott Bessent sarebbe pronto a dimettersi. Considerato un moderato, legato agli ambienti di Wall Street, Bessent avrebbe criticato la linea dura sulle tariffe, avvertendo il presidente dei rischi di un’escalation. Le sue raccomandazioni sono però rimaste inascoltate, e la Cina ha già annunciato misure ritorsive.

Il colpo più forte per Trump, però, potrebbe essere politico. Il senatore repubblicano Ted Cruz ha parlato senza mezzi termini di “rischio bagno di sangue” per il GOP alle Midterm del 2026 se l’economia dovesse entrare in recessione. “Una guerra commerciale a lungo termine sarebbe disastrosa per l’America”, ha avvertito nel suo podcast.

Intanto, alcune grandi aziende iniziano a ritirarsi dal mercato Usa. Tra queste, Jaguar Land Rover – controllata dall’indiana Tata Motors – ha annunciato la sospensione delle esportazioni verso gli Stati Uniti, in attesa di sviluppi. E il settimanale The Economist ha dedicato la copertina all’America post-dazi, titolando: “Ruination Day”.

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