Londra ha ospitato un incontro determinante per il futuro della sicurezza europea e della protezione dell’Ucraina. Il Premier britannico Keir Starmer ha annunciato un nuovo accordo che prevede l’assegnazione di 1,6 miliardi di sterline (circa 2 miliardi di euro) per acquistare 5.000 missili destinati alla difesa aerea dell’Ucraina. “I missili saranno vitali per proteggere le infrastrutture critiche e rafforzare l’Ucraina“, ha dichiarato Starmer durante la conferenza stampa al termine del vertice.
Nel corso dell’incontro, i leader europei hanno sottolineato l’importanza di una cooperazione transatlantica rafforzata, un tema centrale per il Premier polacco e Presidente di turno dell’Unione Europea, Donald Tusk, che ha affermato su X: “L’Europa si è svegliata. L’Unione Europea, la Gran Bretagna, la Norvegia, la Turchia: tutti parlano con una sola voce per aiutare l’Ucraina, per la necessità di una stretta cooperazione transatlantica e per il rafforzamento del confine orientale.”
Anche la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha parlato della necessità di rafforzare la posizione dell’Ucraina, che ha bisogno di “garanzie di sicurezza complete” per sostenere le sue posizioni economiche e militari. “Abbiamo avuto una discussione sincera sulla sicurezza dell’Ucraina e sull’importanza di un futuro più forte per il Paese,” ha detto von der Leyen, ribadendo il bisogno di un impegno a lungo termine da parte dei membri dell’Unione Europea e della NATO.
Giorgia Meloni, presente a Londra per il vertice, ha condiviso la sua visione sulla cooperazione tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, affermando che “un incontro franco su cosa vogliamo fare, su come affrontare le sfide future, non solo la questione della pace in Ucraina, è assolutamente a portata di mano. È ciò su cui l’Italia sta lavorando.” La Premier italiana ha anche commentato l’incontro alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, esprimendo il suo dispiacere per le tensioni create, sottolineando l’importanza di concentrarsi sugli obiettivi comuni e guardare alla politica estera con maggiore profondità.