Putin “non vuole davvero la pace in Ucraina”

Trump e Putin

E’ l’avvertimento che alcune fonti legate all’Intelligence degli Stati Uniti e più genericamente occidentali, lanciano, mentre il Presidente americano Donald Trump punta sul dialogo con il Presidente russo per porre fine alla guerra che dura da quasi 3 anni.

Le informazioni in possesso dell’Intelligence occidentale lasciano pensare che l’economia russa sia in grado di sostenere lo sforzo bellico fino al prossimo anno: Putin, non avrebbe al momento bisogno di fare nessuna concessione significativa al tavolo degli eventuali negoziati con Kiev. “Nella sua testa, Putin sta ancora vincendo -l’analisi della fonte interpellata dalla Cnn-. Sta vincendo più lentamente di quanto vorrebbe fare, ma sta pur sempre vincendo“.

USA e Russia hanno aperto un canale a Riad, nel vertice andato in scena all’inizio della settimana. Nel quadro che le fonti di intelligence rivelano alla CNN, però, l’obiettivo di Putin rimane quello fissato all’inizio del conflitto: un’Ucraina in posizione subordinata rispetto alla Russia o, in ogni caso, un paese profondamente indebolito e dipendente da Mosca. 

In questo contesto, una tregua consentirebbe a Putin di serrare i ranghi prima di una nuova accelerazione verso il traguardo. “Se si arrivasse ad un cessate il fuoco, servirebbe solo a dare a Putin il tempo per riposare, riarmarsi e ottenere quello che ancora gli manca“, il messaggio di una delle 3 fonti. Non ci sono indicazioni di nessun tipo che facciano pensare ad un cambiamento nelle sue ambizioni, prosegue.

Secondo l’intelligence rischiadi illudersi chi, come Trump, ritiene che il leader del Cremlino voglia porre fine allo ostilità accantonando definitivamente l’idea di stabilire un controllo più o meno ampio sull’Ucraina.

Mosca, inoltre, vede nel dialogo con gli Stati Uniti un mezzo per uscire dall’isolamento e tornare sul palcoscenico internazionale con le caratteristiche di un paese ‘normale’. Tutto questo, mentre sul campo si continua a combattere e le forze russe cercano di guadagnare terreno nel Donbass, il fronte più caldo, e di riconquistare territorio nel Kursk, la regione invasa dall’Ucraina sin da agosto.