Nel conflitto tra Mosca e Kiev ora si innesta una nuova guerra del gas che coinvolge anche altri Paesi come la Slovacchia e ora la Moldova. Oggi è arrivato l’annuncio di Gazprom per lo stop alle forniture di gas alla Moldova a partire dal prossimo primo gennaio.
Gli accordi per il trasporto di gas russo in Europa attraverso l’Ucraina erano uno dei pochissimi casi di collaborazione tra Mosca e Kiev che avevano resistito alla guerra.
La notifica è stata inviata oggi a Moldovagaz, rende noto la compagnia russa che dall’ottobre del 2022 aveva ridotto il volume dei rifornimenti alla Moldova del 30 per cento, a 5,7 milioni di metri cubi. Gazprom denuncia violazioni del contratto e il rifiuto a rinegoziare il debito accumulato da Chisinau.
Da quell’avviso Chisinau reindirizza il gas russo che importa sulla Transnistria, dove si trova la grande centrale elettrica alimentata a gas che poi vende energia al resto del Paese a costi bassi, e acquista gas per il suo consumo interno da altri Paesi europei. In caso di emergenza, Chisinau potrebbe acquistare gas dalla Romania, ma a prezzi più alti.
La Moldova già dal 13 dicembre ha dichiarato lo stato di emergenza.
L’Italia da tempo ha ridotto al minimo gli acquisti di gas russo che passava dal punto di ingresso di Tarvisio, In questi anni ha diversificato le forniture grazie ai quattro rigassificatori che si trovano sulle coste di Veneto, Toscana e Liguria. Inoltre l’Italia ha oltre aumentato gli acquisti tramite gasdotti dal Nordafrica.