Migranti, la stretta UE: corsie rapide e muro di Paesi sicuri

Migranti in Albania

La Commissione Europea accelera sulla gestione dei flussi migratori proponendo di anticipare alcuni elementi chiave del Patto Migrazione e Asilo, la cui piena entrata in vigore è prevista per il 2026. L’obiettivo è rafforzare i controlli alle frontiere e trattare più rapidamente le richieste di asilo considerate infondate, introducendo anche una lista europea dei Paesi di origine sicuri.

Secondo la proposta, gli Stati membri potranno applicare procedure accelerate o di frontiera per i cittadini provenienti da Paesi in cui il tasso di protezione internazionale nell’Ue è pari o inferiore al 20%. Inoltre, la Commissione prevede la possibilità di designare Paesi sicuri anche con eccezioni specifiche per regioni o categorie di individui.

Tra i primi Paesi inclusi nella lista Ue figurano il Kosovo, il Bangladesh, la Colombia, l’Egitto, l’India, il Marocco e la Tunisia. Bruxelles sottolinea che anche i candidati all’adesione all’UE soddisfano in linea di principio i criteri di sicurezza, grazie ai progressi compiuti in tema di democrazia e diritti umani.

La Premier Giorgia Meloni ha accolto con “grande soddisfazione” l’iniziativa della Commissione, lodando l’inserimento di Egitto, Tunisia e Bangladesh tra i Paesi considerati sicuri. “È una conferma della bontà della direzione tracciata dal Governo italiano – ha commentato Meloni – e del nostro ruolo decisivo nel cambiare l’approccio europeo alla gestione dei flussi migratori”.

Meloni ha sottolineato come l’anticipazione delle misure, comprese le procedure accelerate previste dal Protocollo Italia-Albania, rappresenti “una vittoria politica” per l’Italia. “Difesa dei confini, contrasto all’immigrazione irregolare e rimpatri – ha aggiunto – sono ora priorità anche in Europa, grazie alla determinazione dell’Italia”.

La proposta ora passa all’esame degli Stati membri, con l’obiettivo di rendere operative le nuove misure prima della scadenza del Patto nel 2026.