Quella raggiunta ieri è una tregua assolutamente necessaria quantomeno per poter consentire alla popolazione palestinese di essere assistita adeguatamente dal punto di vista sanitario e umanitario. Tuttavia, molti analisti ritengono che la tregua avrà una breve durata, e non sia, certamente, un accordo di pace definitivo.
Ieri, alla fine della conferenza stampa che si è svolta con il presidente uscente Joe Biden e la sua vice Kamala Harris, i giornalisti hanno chiesto al Presidente chi tra lui e Trump si sarebbe attribuito il merito dell’accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Biden ha risposto che la cornice dell’accordo è quella proposta da lui a maggio, ma che – “c’è stato un coordinamento molto stretto anche con l’Amministrazione subentrante di Donald Trump che ora dovrà vigilare sull’implementazione dell’accordo”.
Comunque, a sostegno dell’incertezza che incombe sul futuro della Striscia di Gaza, ci sono già i primi commenti piuttosto inquietanti che provengono sia dall’ala destra del Governo di Israele che dalle fila di Hamas.
Khalil al-Hayya, il Capo dei negoziatori di Hamas a Doha, dopo l’accordo sulla tregua con Israele, ha dichiarato: “A nome di tutte le vittime, di ogni goccia di sangue versata e di ogni lacrima di dolore e oppressione, diciamo: non dimenticheremo e non perdoneremo le sofferenze inflitte alla popolazione di Gaza durante la guerra”.
Hayya, ha affermato che – “Israele non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi nella Striscia di Gaza e definisce l’accordo di cessate il fuoco come un momento storico” e una sconfitta per lo Stato ebraico”.
“Il nostro popolo – ha aggiunto – ha frustrato gli obiettivi dichiarati e nascosti dell’occupazione: oggi dimostriamo che Israele non sconfiggerà mai il nostro popolo e la sua resistenza“.
Il leader di Hamas ha elogiato i massacri di israeliani guidati dal gruppo palestinese il 7 ottobre 2023 che hanno dato inizio alla guerra nella Striscia di Gaza come un “successo militare” e “una fonte di orgoglio” per il popolo palestinese.
Al-Hayya ha, inoltre, apprezzato anche Hezbollah in Libano e gli Houthi nello Yemen per aver lanciato attacchi contro Israele in solidarietà alla causa di Hamas.
In Israele, Bezalel Smotrich, Ministro delle Finanze ed esponente dell’estrema destra, ha parlato di un “accordo pericoloso per Israele”, dopo l’annuncio di un’intesa per un cessate il fuoco a Gaza.
“L’accordo che sarà presentato al Governo è un accordo cattivo e pericoloso per la sicurezza dello Stato d’Israele” – ha affermato in un comunicato Smotrich, e ha sottolineato che – “i Ministri del suo Partito voteranno contro l’accordo che dovrà essere convalidato dal Governo israeliano”.
Tuttavia, il “cessate il fuoco”, concordato con non poche difficoltà tra le parti, per quanto fragile e di breve durata possa essere, consentirà quantomeno di mitigare gli effetti devastanti della grave crisi umanitaria che affligge, ormai da troppo tempo, la popolazione palestinese che vive in quell’area.