L’Italia sia ponte di pace e di accordi strategici tra USA e Russia


La linea proposta dal Presidente francese Emanuel Macron è tanto errata quanto pericolosa, sul piano geopolitico, per diverse ragioni. La strategia Usa, delineata con chiarezza da Donald Trump, è chiara: tentare di staccare la Russia dall’abbraccio della Cina e riportarla a ragionare e muoversi in una logica occidentale.

Un’Unione Europea che dovesse ipotizzare di proseguire ad oltranza lo scontro con la Russia non farebbe altro che determinare un irrigidimento di Mosca e il prolungamento di una guerra assurda, disastrosa, fratricida che dai suoi primi momenti avrebbe dovuto vedere l’UE schierata su una posizione pacifista e di dialogo positivo. Un’intera classe dirigente europea, consumata e autoreferenziale, sa che con in sella il duo Trump-Vance non ha futuro. E questa considerazione vale soprattutto per Volodymyr Zelens’kyj che, se davvero fosse attento ai destini del proprio Paese, dovrebbe rassegnare le dimissioni immediate e lasciare la trattativa ad altro soggetto emerso da una rapida consultazione democratica. Come ha potuto pensare, Zelens’kyj, di presentarsi alla Casa Bianca senza prima pronunciare la parola “grazie”?

L’Italia commetterebbe un errore tremendo nel seguire la linea Macron e di un Regno Unito che con la Brexit è stato il protagonista assoluto dell’indebolimento della UE nel mondo. L’Italia, in sintonia piena con gli USA, farà bene a tenere questa posizione in modo autorevole e a proporsi non tanto come “ponte” tra Stati Uniti e Bruxelles, ma piuttosto come “autostrada” tra USA e Russia.

La Russia è Europa, per storia, culturale e spiritualità, e tale deve rimanere. Con la Cina, colosso con radici millenarie, occorrerà poi confrontarsi per immaginare lunghi percorsi di pace, di sviluppo sostenibile, di coesistenza finalizzata ad affrontare le tante piaghe dell’umanità. In Ucraina non dobbiamo inviare soldati, correndo il rischio di scatenare la terza guerra mondiale. Usa, Russia e una Nuova Europa guidata da leader credibili e investiti dal consenso popolare, devono piuttosto ritrovare unità d’intenti e ricucire le ragioni della storia. La Premier italiana Meloni non abbia remore nel dire a Macron: all’unità della UE dovevi dedicarti prima, ora pensa a ciò che vogliono davvero i Francesi e gli Europei!