C’è un’ipotesi, allo studio del Governo italiano, di trasformare i due Centri albanesi in Cpr, cioè in Centri per i rimpatri, per tornare a rendere operative Shengjin e Gjader, le due strutture rimaste vuote dopo le ripetute bocciature da parte dei giudici di primo grado e delle Corti d’appello dei trattenimenti dei migranti.
Di questa ipotesi si sarebbe discusso in una riunione tra la Premier Giorgia Meloni il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e il sottosegretario di Palazzo Chigi, Alfredo Mantovano, venerdì scorso e che potrebbe prendere corpo in un nuovo decreto.
Shengjin e Gjader diventerebbero così centri per gli irregolari già presenti in Italia e su cui pende un decreto di espulsione.
Sempre in tema di migranti il Governo starebbe pensando al braccialetto elettronico per gli stranieri che arrivano nel nostro Paese e fanno richiesta di protezione internazionale. Una misura alternativa alla detenzione nelle strutture ad hoc, ma pensata anche per evitare che i richiedenti asilo spariscano nel nulla una volta arrivati in Italia.
Il Messaggero scrive che la novità è contenuta in un emendamento del Governo alla legge di delegazione europea all’esame del Senato approntato dagli uffici legislativi del Viminale.
In merito all’ipotesi di un nuovo decreto per la gestione dei migranti in Albania si è espresso il Portavoce della Commissione europea per gli Affari interni, Markus Lammert, dicendo: “si tratta di discussioni a livello nazionale su come modificare il protocollo, e la Commissione non commenta le discussioni in corso a livello nazionale. La Commissione è in contatto regolare con le autorità italiane e stiamo seguendo l’attuazione del protocollo Italia-Albania”.
Simona Bonafè, Capogruppo Dem in Commissione Affari costituzionali alla Camera, commenta: “Perseverare è diabolico, il Governo fermi questa follia che sta creando uno scontro tra poteri senza precedenti e uno spreco di risorse. L’esecutivo insiste nel tentativo inaccettabile di scegliersi i Magistrati e riscrivere le regole in corsa”.
I dati del Viminale confermano che gli arrivi nel 2025 sono superiori a quelli dello stesso periodo dello scorso anno: 4.144 contro 3.169. Sebbene nel mese in corso siano inferiori del febbraio 2024 (665 contro 2.301).