Haiti, nuovo rappresentante Onu: “Serve un aiuto immediato”

Nazioni Unite

L’ONU ha nominato un nuovo Rappresentante speciale per Haiti, mentre la situazione nel paese caraibico continua a deteriorarsi a causa della violenza diffusa delle gang e del collasso delle istituzioni. È María Isabel Salvador, diplomatica e politica ecuadoriana, che assume il ruolo con un compito urgente: coordinare gli sforzi internazionali per stabilizzare Haiti e rilanciare il fragile governo locale.

Durante una conferenza stampa al Palazzo di Vetro, Salvador ha lanciato un appello chiaro: “Serve un aiuto immediato. Haiti sta vivendo una crisi umanitaria e di sicurezza senza precedenti”. Secondo il nuovo Rappresentante ONU, le priorità saranno facilitare il sostegno della comunità internazionale e rafforzare il fragile processo politico interno. La situazione ad Haiti è precipitata da mesi.

Dopo le dimissioni forzate del Primo Ministro Ariel Henry lo scorso marzo — in seguito a un’intensa pressione internazionale e alla recrudescenza della violenza armata — il paese è rimasto senza una guida effettiva. Bande armate controllano ampie zone della capitale Port-au-Prince e delle principali vie di comunicazione, impedendo l’accesso agli aiuti umanitari e costringendo centinaia di migliaia di persone alla fuga.

La nomina di Salvador arriva mentre le Nazioni Unite, insieme a un gruppo ristretto di paesi caraibici e africani, stanno cercando di organizzare una missione di sicurezza internazionale. Il Kenya ha accettato di guidare una forza multinazionale di sostegno, ma la sua attivazione è ancora in fase preliminare. “La popolazione haitiana ha bisogno di speranza e di azioni concrete — ha detto Salvador — Non
possiamo più permettere che la comunità internazionale rimanga a guardare mentre il paese
scivola nell’anarchia”.

Negli ultimi mesi, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha più volte sollecitato una soluzione, ma divergenze politiche tra i suoi membri hanno rallentato qualsiasi intervento diretto. Il compito di Salvador sarà dunque delicatissimo: favorire il dialogo tra le fragili istituzioni haitiane, coordinare gli aiuti umanitari e sostenere i tentativi di ripristinare la sicurezza. Un’impresa estremamente complessa in un contesto dove la sfiducia nei confronti delle istituzioni locali e internazionali è altissima.

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