Dazi USA: la dura reazione di Canada, Messico e Cina

Donald Trump vara i dazi contro Canada, Messico e Cina. I Paesi colpiti replicano alle misure, mentre l’UE monitora la situazione e si prepara a reagire in caso di provvedimenti della Casa Bianca.

Trump intanto, dopo l’introduzione delle misure scattate il primo febbraio, avverte il paese. Gli americani potrebbero provare “dolore” a livello economico a causa dei dazi imposti ai principali partner commerciali del Paese, ma varrà la pena pagarne “il prezzo” per proteggere gli interessi degli Stati Uniti, dice. “Ci sarà un po’ di dolore? Sì, forse (e forse no!)” scrive Trump in maiuscolo sulla sua piattaforma social Truth. “Ma renderemo di nuovo grande l’America e varrà il prezzo che dovrà essere pagato”, aggiunge.

L’Amministrazione Trump sostiene la tesi, che porta a giustificazione del drastico provvedimento, secondo la quale i dazi mirano a frenare il flusso di dorga e immigrati clandestini negli Stati Uniti. Come era logico attendersi le sanzioni hanno scatenato i timori di una nuova era di guerre commerciali in tutto il mondo, e i critici delle sanzioni commerciali hanno avvertito che potrebbero anche alimentare l’inflazione nell’economia statunitense, facendo salire i prezzi una serie di beni comuni, dagli avocado alle scarpe da ginnastica alle automobili.

Ieri pomeriggio è arrivata la risposta di Canada, Messico e Cina. Il Primo Ministro canadese, Justin Trudeau, ed il Presidente messicano, Claudia Sheinbaum, hanno annunciato misure di ritorsione, mentre il Ministero del Commercio di Pechino ha affermato che presenterà un reclamo all’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) e “prenderà contromisure corrispondenti“, senza fornire ulteriori dettagli.

In particolare Trudeau ha affermato che il Canada imporrà dazi del 25% su merci statunitensi del valore di 155 miliardi di dollari canadesi (102,8 miliardi di euro). L’energia importata dal Canada, tra cui petrolio, gas naturale ed elettricità, sarà tassata a un’aliquota del 10%. “I dazi imposti da Trump al Canada avranno delle conseguenze reali per voi, popolo americano” – ha detto Trudeau – spiegando che ci saranno prezzi più alti per generi alimentari e altri beni. “Le azioni intraprese dalla Casa Bianca ci hanno divisi invece di unirci” – ha aggiunto Trudeau, esortando i canadesi a scegliere prodotti e servizi canadesi piuttosto che americani.

Non ha tardato ad arrivare anche la risposta del Messico. La Presidente Sheinbaum ha spiegato in un post su X di aver ordinato al suo Ministro dell’Economia di implementare dazi per difendere gli interessi del Paese. “Respingiamo categoricamente la calunnia della Casa Bianca secondo cui il Governo messicano avrebbe alleanze con organizzazioni criminali, così come qualsiasi intenzione di intromettersi nel nostro territorio” – ha scritto Sheinbaum.

Se il governo degli Stati Uniti e le sue agenzie volessero affrontare il grave consumo di fentanyl nel loro Paese, potrebbero combattere la vendita di droga nelle strade delle loro principali città, cosa che non fanno, e il riciclaggio di denaro che questa attività illegale genera e che ha causato così tanti danni alla sua popolazione” – ha aggiunto la Presidente della Repubblica del Messico.