Caso Trentini: situazione drammatica

Venezuela Caracas

L’avvocata Alessandra Ballerini e i familiari di Alberto Trentini, il cooperante italiano, di cui si sono perse le tracce dal 15 novembre scorso, dopo il suo arresto in Venezuela, in una nota scrivono: “Invochiamo l’attenzione di tutte le Istituzioni dei due Paesi circa la drammatica situazione di Alberto Trentini e chiediamo la sua liberazione affinché possa tornare a casa, all’affetto dei suoi familiari e amici”.

Nella nota si legge: “Alberto è un cooperante e proprio questa sua missione umanitaria in Venezuela deve costituire un ponte di dialogo che consenta di raggiungere il risultato del suo pronto rientro in Italia. Lo chiediamo con forza e speranza. La tradizione di familiarità tra Italiani, una delle più importanti comunità nel paese sudamericano e Venezuelani impone questo segnale di pacificazione”.

Con un post su X il vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani fa sapere: “Ho fatto convocare stamani l’incaricato d’affari del Venezuela per protestare con forza per la mancanza di informazioni sulla detenzione del cittadino italiano Alberto Trentini e per contestare l’espulsione di 3 nostri diplomatici da Caracas. L’Italia continuerà a chiedere al Venezuela di rispettare leggi internazionali e volontà democratica del suo popolo”.

Alberto Trentini coopera con l’Ong Humanity & Inclusion che opera in una sessantina di Paesi al fianco delle popolazioni vulnerabili, specialmente quelle con disabilità.

L’avvocata Ballerini, Con un post su Facebook , spiega che “Alberto era arrivato in Venezuela il 17 ottobre 2024 ed il 15 novembre mentre si recava in missione da Caracas a Guasdalito è stato fermato ad un posto di blocco, insieme all’autista della Ong. Dalle scarse e informali informazioni ricevute sembrerebbe che pochi giorni dopo il fermo Alberto sia stato trasferito a Caracas e, ad oggi, ci risulta ‘prigioniero’ in una struttura di detenzione, senza che gli sia mai stata contestata formalmente nessuna imputazione”.

L’avvocata di Trentini aggiunge: “In realtà nessuna notizia ufficiale ci è mai stata comunicata da nessuna autorità Venezuelana né Italiana e di fatto, da quasi due mesi, nulla sappiamo sulle sorti di Alberto, tenuto anche conto che soffre di problemi di salute e non ha con sé le medicine né alcun genere di prima necessità. Dal suo arresto e cioè dal 15 novembre ad oggi, a quanto sappiamo, nessuno è riuscito a vederlo, né a parlargli. Neppure il nostro Ambasciatore è riuscito a comunicare con lui né ad avere sue notizie nonostante plurimi tentativi”.

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