Una sparatoria è avvenuta nella zona meridionale di Tel Aviv oggi, 18 gennaio, ha provocato diversi feriti. Lo ha reso noto la Polizia israeliana spiegando che l’uomo che ha sparato è stato ucciso e che numerosi uomini sono stati inviati sul luogo della sparatoria. Secondo quanto riferito dai media, la Polizia indaga per un “possibile attacco terroristico“. Un Portavoce del Servizio di ambulanze Magen David Adom ha spiegato che i medici stanno curando un uomo con ferite moderate e che ”il terrorista è stato eliminato”.
Sempre oggi le sirene dell’allarme antiaereo sono tornate a suonale nelle zone di Gerusalemme e Tel Aviv, mentre le forze israeliane (Idf) hanno confermato che sono stati intercettati due missili, lanciati dallo Yemen.
A meno di 24 ore dall’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza che scatterà domani mattina alle 8:30, restano dunque aperti i timori per la durata di quella che appare una tregua fragile. Le incertezze maggiori riguardano soprattutto la seconda fase dell’accordo con Hamas, ovvero quella che scatterà dopo 16 giorni e che prevederebbe il rilascio di tutti gli ostaggi, compresi i militari, il ritiro completo di Israele dalla Striscia e il cessate il fuoco permanente.
Il Premier israeliano Benjamin Netanyhau ha ottenuto garanzie sia dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, quanto dal futuro inquilino della Casa Bianca Donald Trump, che potrà riprendere la guerra nella Striscia di Gaza se proprio la seconda fase dell’accordo non dovesse reggere.
Tuttavia, segnali di distensione arrivano dallo Yemen. La Milizia Houthi, infatti,ha fatto sapere che intende interrompere i suoi attacchi contro Israele una volta che il cessate il fuoco a Gaza sarà entrato in vigore. Il Portavoce Houthi ha ribadito che – “la Milizia sostiene il cessate il fuoco e che cesseranno anche gli attacchi alle navi mercantili nel Mar Rosso, a condizione che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna smettano di colpire obiettivi nello Yemen”.
Il leader della milizia, Abdul-Malik al-Houthi, aveva precedentemente affermato che gli attacchi contro Israele sarebbero ripresi se il cessate il fuoco non fosse stato rispettato. Dall’inizio del conflitto a Gaza, la milizia Houthi ha ripetutamente attaccato Israele e navi mercantili internazionali. In risposta, Israele, Stati Uniti e Gran Bretagna hanno ripetutamente colpito obiettivi Houthi in Yemen.