“Una vita da Presidente”

La biografia di un visionario che racconta l’innovazione e il futuro, nel rispetto del passato.  Presentato a Roma il libro di Nicola Barone e Santo Strati


Grande interesse e particolare attenzione ha suscitato la presentazione del libro biografico dell’ingegnere Nicola Barone, da titolo “Una vita da Presidente”, nel prestigioso Palazzo di Firenze che ospita a Roma la Società Dante Alighieri, a Roma. Oltre 150 i partecipanti a una serata all’insegna dell’innovazione tecnologica, ma con occhio alla tradizione, dove modernità significa non dimenticarsi del passato e mettere a profitto competenza ed esperienza.

Il libro, in realtà, prende a pretesto una biografia raccontata sotto forma di intervista, in una agile scrittura a quattro mani con il giornalista Santo Strati, per ripercorrere i progressi tecnologici degli ultimi 40/50 anni. L’ingegnere Barone, calabrese di Cerchiara, da moltissimi anni manager di Tim e oggi Presidente di Telecom San Marino, può essere considerato a buon diritto un visionario a tutto tondo, avendo messo a profitto molte innovazioni frutto del suo intuito e delle sue capacità e delle sue avanzatissime competenze tecnologiche.

La presentazione del libro – destinato a far da guida alle nuove generazioni – è stata moderata dal Caporedattore della Radio Vaticana, il giornalista Luca Collodi, e ha visto accanto agli autori Nicola Barone e Santo Strati, un parterre di grande livello: dall’Eparca di Lungro, Monsignor Donato Oliverio, al nipote di Guglielmo Marconi, Principe Guglielmo Giovannelli, all’ex Direttore Generale del Censis oggi Presidente del RUR Giuseppe Roma, oltre a numerosi ospiti che hanno voluto testimoniare la propria stima nei confronti di Barone. Tra questi,  l’editore Pippo Marra, Presidente di AdnKronos, l’ex Presidente della Regione Calabria prof. Giuseppe Nisticò, il professor Giuseppe Novelli, già Rettore di Tor Vergata, il Prefetto di Roma Lamberto Giannini, il prof. Corrado Calabrò, poeta e giurista già Presidente AgCom, l’ex viceministro Mario Tassone e tanti altri. 

Una festa dell’innovazione, senza dimenticare la tradizione: «Non si tratta di una biografia convenzionale – ha detto il coautore Santo Strati, introducendo il dibattito – bensì il racconto di una vita intensa che diventa il pretesto per parlare di innovazione e tecnologia, di visione, di futuro. La narrazione offerta dall’ingegnere Nicola Barone, oggi tra l’altro Ambasciatore inviato speciale della Repubblica del Titano, offre la piacevolezza di un racconto semplice, ma ricco di spunti e di grande suggestione. Il successo è dietro l’angolo, bisogna inseguirlo e poi stargli appresso, pagando un tributo di sacrifici, studio e passione, a cui Barone ha aggiunto la determinazione e la costanza.

Cinque elementi di un paradigma vitale che può tranquillamente essere preso ad esempio dalle nuove generazioni. L’intuito, lo spirito e la voglia di sperimentazione, la competenza e la capacità di guidare i collaboratori verso traguardi inaspettati sono gli elementi che fanno parlare di Barone come Presidente a vita. Ma non solo tecnologia e futuro, nello spirito salesiano che l’ha formato, Nicola Barone – ha concluso Santo Strati – ha aggiunto un percorso cristiano di attenzione verso il prossimo, solidarietà e umanità, con grande slancio generoso e sempre tenuto in secondo piano, perché la carità cristiana non ha bisogno di pubblicità. Dunque innovazione e tecnologia, raccontate nel corso delle varie tappe che hanno segnato la vita professionale dell’ing. Barone, ma con il massimo riguardo verso l’uomo, che deve stare al centro di tutto. È l’uomo a guidare la tecnologia e sfruttare le scoperte che hanno radicalmente migliorato la nostra esistenza, a inseguire l’innovazione, senza mai farsi sopraffare dalle macchine e dalla tecnologia”.

La serata è stata aperta da una clip video di benvenuto con la voce di Guglielmo Marconi riproposta con l’Intelligenza artificiale: un regalo della Fondazione Marconi che ha apprezzato molto il libro, ma anche un esempio di come l’AI possa servire – attraverso un montaggio audio/video – a far rivivere personaggi del passato e contestualizzarli nel presente.

Il Prefetto di Roma Lamberto Giannini ha detto di essere rimasto molto colpito dal libro di Barone perché esprime un messaggio di crescita e di speranza per i ragazzi. Il Prefetto Giannini ha sottolineato come ricorra spesso nei confronti dell’ingegnere Barone il termine “visionario” e non  potrebbe essere diversamente: la parola è azzeccata perché questo libro spiega come si è arrivati alle nuove sfide dell’intelligenza artificiale. Che non è il demonio; ma al contempo va affrontata con delle logiche particolari che non sono solo il profitto e la supremazia tecnologica ma una serie di valori che sono anche morali. Con questi valori si può arrivare a plasmare uno strumento per metterlo al servizio dell’uomo e non a supremazia di un uomo sull’altro. Un libro istruttivo per un ragazzo perché può far vedere come con una serie di valori che dà il buon Dio all’intelligenza, alla prontezza ma anche con la tenacia, la costanza e la fede e i valori della fede si possono ottenere risultati importantissimi. Però si deve avere la consapevolezza da dove si è partiti».  

Il Vescovo Oliverio, che conosce da lungo tempo, l’ingegnere Barone per le sue iniziative umanitarie e lo spirito cristiano di solidarietà e assistenza, ha valutato positivamente la scelta di raccontare la vita di barone sotto forma di intervista. Il Vescovo ha citato le due frasi in apertura del libro, una è di Guglielmo Marconi (“Non esiste il genio, ma soltanto il dono di sapersi applicare. in maniera costante. Io questo dono l’ho avuto”): questa frase bene si addice a Nicola Barone che è indiscutibilmente uomo pieno di risorse e da uomo di fede sa bene che ogni risorsa che l’uomo possiede non è altro che un dono dall’Alto. Un carisma, un talento che il Padreterno ci dona e ci dona da custodire e da moltiplicare. I talenti che il Signore ci dona non sono da sotterrare o da custodire gelosamente. No, sono da investire, far fruttare per il bene comune, per la crescita di coloro che ci sono stati posti accanto”.

L’altra citazione è di Adriano Olivetti: Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente grande. «Questa frase – ha detto il Vescovo – descrive bene la vita di Nicola Barone che ha fatto dei suoi sogni un motore e una spinta propulsiva per cambiare il mondo, migliorarlo come ha potuto e con chi ha potuto»

Di particolare rilievo la testimonianza dell’ex Presidente della Regione Calabria, professore Giuseppe Nisticò che ha sottolineato l’importanza dei valori dell’amicizia e della solidarietà, ricordando lo scomparso professore Franco Romeo, con il quale erano frequenti gli incontri comuni per parlare di Calabria e dei suoi problemi e dei valori del rispetto, della fratellanza, della libertà, quest’ultima soprattutto mentale che significa non essere schiavi di persone o di mode. Nisticò ha sottolineato, inoltre, il valore della mente e del pensiero, quel trionfo dell’intelligenza che ha caratterizzato la vita di molte persone costrette ad andare lontano per studiare, come l’ingegnere Barone, e come accaduto a se stesso». 

Per il Presidente Rur, Giuseppe Roma, il libro di Barone “racconta la storia di una vita esemplare, però è anche una vita che hanno fatto in tanti altri che dal Sud sono andati al Nord e che sono riusciti ad affermare dei principi diciamolo francamente anche migliorando un po’ questo impasto che l’Italia che è fatto di tante culture di tante cose diverse e quindi mantenere le proprie radici essere attaccata alla propria terra d’origine ma anche modernizzare la propria esistenza migliorare la propria esistenza anche sotto il profilo professionale. Barone giustamente ha scritto una “vita da Presidente” perché anche quando non era Presidente faceva il Presidente. Se essere Presidente vuol dire guidare un Gruppo, amalgamare l’insieme di persone che devono realizzare un obiettivo attraverso un progetto...

L’Amministratore Delegato della Telecom Pietro Labriola ha raccontato del suo rapporto professionale con l’ingegnere Barone: «se debbo trovare una parola per sintetizzare la figura di Nicola, umanità secondo me è quella che lo contraddistingue. Unita alla professionalità: nel suo modo di fare, nella sua umanità Nicola è una persona che parla dal presidente della Repubblica all’usciere. È anche una fonte di ispirazione per la sua devozione e ha una umanità felice: mi trovo in difficoltà a esprimere questi concetti perché ormai sono abituato da tempo a parlare di equity, ricavi, margine, taglio costi etc. Ricordate voi l’immagine di Nicola senza un sorriso o senza pacatezza e tranquillità? No. Assolutamente no e anche questa è una delle virtù che lo contraddistingue: non parlo di competenze perché la competenza la si può riconoscere magari sono in tanti ad avere competenze ma sono in pochi ad essere umani e a trasmettere tranquillità in un mondo quale quello attuale nel quale basta accendere il telegiornale e sentire quello che sta succedendo. In termini di contrapposizione, una persona come icona che cerca sempre la sintesi e il dialogo è una rarità. Voglio esprimere tutto il mio apprezzamento per quello che Nicola ha fatto in questi anni e continua ancora a fare alle 08:15 arrivi e già lo trovi là. E ho detto tutto...”

L’ex Viceministro Mario Tassone, dopo aver raccontato le esperienze dell’ingegnere Barone ai Lavori Pubblici, e sottolineato la valenza della professionalità sempre dimostrata, ha voluto sottolineare che – “Barone vive nel presente e si proietta nel futuro ecco il perché del mio ringraziamento sincero per questa memoria che ci affida nel suo libro che è memoria di impegno e di esperienze».

Il professor Corrado Calabrò, già Presidente AgCom, giurista e oggi apprezzatissimo poeta, non potendo essere presente ha inviato un video di saluti. Per Calabrò, Barone rappresenta «un modello importante di serietà e dedizione. Questo suo libro traccia un percorso di vita interessante, esempio importante per le nuove generazioni».

La dottoressa Floretta Rolleri, già Direttore Generale del Ministero della Giustizia, ha voluto ricordare il lavoro fatto insieme nel progetto di informatizzazione dei tribunali: «Quando l’ho incontrato proprio era agli albori il discorso telematico. Mi ha colpito  la sua forza e il fatto che venisse dal Politecnico di Torino:  ha avuto la lungimiranza di farci capire che non bastava avere un computer e dei dati ma che occorreva la condivisione e fare rete. Gli devo questa visione molto anticipatrice».

Un messaggio di saluto è stato quindi espresso dall’ex Ambasciatore d’Italia a San Marino, Sergio Mercuri, sottolineando la capacità dell’ingegnere Barone di «saper motivare il capitale umano con cui ha lavorato, coni risultati che tutti conosciamo».

Vibrante il saluto del Principe Giovannelli, nipote dello scienziato, e divenuto grande amico dell’ingegnere Barone che ha ringraziato per l’impegno profuso per tenere viva la memoria dello scienziato che tutti collegano solo con la radio, ma in realtà è stato il progenitore dell’odierno telefono cellulare.

Altri interventi nel corso di una serata suggestiva e ricca di curiosità sul mondo dell’innovazione tecnologica si sono succeduti a partire da Umberto De Julio, Presidente del Quadrato della Radio, per lunghi anni dirigente Telecom, e le giornaliste Benedetta Rinaldi e Annamaria Sodano, le quali hanno evidenziato le grandi doti di umanità e simpatia di Barone, unite a una vastissima e invidiabile esperienza. Anche il Presidente di AdnKronos, Cavaliere Pippo Marra, ha voluto complimentarsi con Barone per il libro e per la storia avvincente della sua esperienza umana e professionale.

A chiudere la serata lo stesso Barone, il quale ha ricordato i sacrifici e gli sforzi a favore della sua terra, sottolineando i cinque punti chiave della sua esistenza: impegno, costanza, sacrifici e determinazione con l’aggiunta di una dote speciale, la passione. Quest’ultima dev’essere sollecitata e risvegliata tra i giovani.

Barone ha tracciato anche gli scenari futuri che ci attendono«Siamo nella Gigabyte Society e oggi abbiamo davanti la sfida dell’Intelligenza Artificiale, che non è tanto capire e  usare la tecnologia ma come essa viene utilizzata, dovendo necessariamente imporre criteri di cultura etica e morale. Occorre guardare al futuro, senza mai trascurare il passato. Io sono nato analogico, oggi sono al 100% digitale».

Il libro Una vita da Presidente, che ha già riscosso molti consensi, sarà presentato al Salone del Libro di Torino domenica 18 maggio e poi al Politecnico di Torino martedì 20 maggio. ˜

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