San Gemini celebra la cultura e la memoria con l’inaugurazione della biblioteca Tassiana, avvenuta sabato 12 aprile nella suggestiva Galleria degli Affreschi del Gran Hotel. Parte della prestigiosa collezione Tacconi-Ottelio, il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Centro di studi Tassiani di Bergamo e sostenuto dalla delegazione FAI Umbria, dal Comune di Terni, dal Comune di San Gemini e dall’associazione culturale Più Umbria.
Alla cerimonia di apertura hanno partecipato numerosi studiosi e rappresentanti del mondo accademico e bibliotecario, tra cui Maria Celeste Cola (Università La Sapienza), Cristina Cappelletti (presidente del Centro di studi Tassiani), Marcello Eynard (Biblioteca civica Angelo Mai), Giancarlo Mezzetti (coordinatore della mostra del libro antico di Città di Castello), Paolo Renzi (biblioteca Augusta di Perugia) e Antonio Tacconi, esponente del gruppo Tacconi-Ottelio e promotore del progetto.
Numerosi anche gli interventi istituzionali. Paola Agabiti, vicepresidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, ha sottolineato come iniziative culturali di questo spessore rappresentino un volano di crescita sociale ed economica. L’onorevole Giovanna Miele, intervenuta a nome della Commissione Cultura della Camera, ha ribadito il valore della raccolta come riferimento per studiosi e appassionati. Viviana Altamura, assessora alla Scuola e ai Servizi Educativi del Comune di Terni, ha evidenziato la rilevanza formativa dell’iniziativa: “Torquato Tasso non è un’eco del passato, ma una presenza viva e interrogante. Far rivivere la sua voce significa attualizzarne la forza e restituirla alla comunità in una forma che parla al presente. È così che si educa alla bellezza, alla consapevolezza, alla responsabilità della memoria culturale”.
L’assessora ha anche rivolto un sentito ringraziamento ad Antonio Tacconi, definito “persona attenta e lungimirante, capace di vedere nella cultura non solo un’eredità da tutelare, ma un terreno fertile per costruire futuro”. E ha concluso con parole evocative: “Ci sono luoghi dove la bellezza si fa memoria, e libri in cui la memoria diventa futuro. Questa collezione è entrambi”.
Visibilmente commosso, Antonio Tacconi ha espresso la sua gratitudine e la sua emozione per l’avvio del progetto: “È un sogno che si realizza. Ora la sfida è portare la bellezza di Tasso anche ai giovani, affinché possano apprezzare e rilanciare il suo valore”.
La biblioteca Tassiana nasce dunque non solo come luogo di conservazione, ma come spazio vivo di cultura, formazione e dialogo tra passato e futuro. Un gesto concreto e appassionato per educare alla bellezza e per custodire il patrimonio letterario come leva di sviluppo e consapevolezza collettiva.